Incontriamo Matteo Deiana (3-1 mediomassimo) nel centro storico di Gozzano, ospiti di Valentina nel pittoresco vicoletto esterno al suo Bar, il Carpe Diem aperto e frequentatissimo dall’ormai lontano 2007.

Nella foto: Colazione al Carpe Diem by Vale
Matteo arriva dall’aver affrontato, e sconfitto, l’albanese Jaku Paulin lo scorso 16 maggio ed è già in piena preparazione della prossima sfida, sabato 29 ad Alicante in Spagna, contro l’imbattuto irlandese (3-0) Tony Browne. Prima di parlare di boxe però vogliamo iniziare col chiedergli della sua ultima iniziativa nel sociale, settore in cui è molto attivo.
“Ultimamente ho organizzato semplicemente una consegna di pizze ai ragazzi della Comunità Samuel di Novara, una realtà che accoglie ragazzi stranieri arrivati in Italia non accompagnati o giovani affidati a loro per non essere mandati al carcere minorile. Si è trattato di una prima presa di contatto per potermi far conoscere in vista di un progetto per portare il pugilato tra le attività che questi ragazzi possono praticare in comunità. Un progetto che vorrei portare anche dentro il penitenziario degli adulti a Novara. Molte iniziative purtroppo sono ancora bloccate per via degli enormi problemi provocati dal covid, compresa quella per il carcere che avevo già proposto un anno fa ma che non è mai partita per via dei divieti ad accedere alle strutture da parte di volontari esterni dovuti all’emergenza sanitaria.”
Oltre che pugile professionista tu sei anche istruttore in palestra. Qual è la vostra situazione in questo momento?
“Finalmente potremo almeno riprendere a fare corsi e lezioni, dopo una chiusura devastante in cui ci siamo sentiti abbandonati. Che danno molto fastidio sono le contraddizioni: a tutti i livelli si dice che lo sport fa bene però chiudiamo tutto. Noi da inizio pandemia tra gli atleti agonisti che potevano allenarsi abbiamo avuto un unico contagio, maturato sicuramente fuori dalla palestra.”
Veniamo invece alla tua vicenda sportiva: forse per te il blocco di tutte le altre attività da un punto di vista dell’allenamento è stato quasi un vantaggio…
“La prima chiusura l’ho vissuta male e come me tanti amici pugili hanno perso lo stimolo per aver visto interrotti i loro obiettivi personali, non sapendo quando si sarebbe potuto riprendere. Questa seconda volta invece la possibilità di fare attività c’è stata e ho fatto proprio vita da professionista, due allenamenti al giorno senza altre distrazioni. A settembre avevo combattuto contro Kraiem ad Alessandria vincendo per KO Tecnico alla quarta ripresa, poi, dopo il successivo lockdown ho perso a Livorno contro Ciupitu un match dove a parere mio e dei miei tecnici c’è stato un verdetto un po’ troppo casalingo. La settimana scorsa è arrivata la vittoria con Paulin a Barlassina che mi ha decisamente rilanciato.”

Sabato però ti aspetta già un nuovo, importante, appuntamento, il tuo primo match all’estero…
“Sì incontrerò l’imbattuto irlandese Tony Browne (3-0) sul ring di Alicante. Sarà anche il mio primo match previsto sulle otto riprese. Dovrei avere impegni per tutta l’estate. Dopo questo incontro dovrei passare prima serie e il sogno è combattere negli Stati Uniti, dove potrei essere chiamato su palcoscenici più importanti dei nostri e anche ad affrontare già i dieci round.”
In Italia il pugilato, dopo anni di quasi oblio sta finalmente vivendo una rinascita grazie soprattutto a DAZN che sta sostenendo eventi anche da noi, vorresti poter combattere in una di queste occasioni?
“Sinceramente in questo momento ho più in mente gli Stati Uniti. Simone Federici, pugile romano con cui siamo in contatto, ha vinto nel novembre 2019 il titolo WBC del Continente Americano e dovrebbe presto essere chiamato a difenderlo e l’idea sarebbe quella di poterlo seguire nella trasferta combattendo in un match di contorno e se farò una prestazione convincente potrei avere anch’io un contratto dalla promotion americana che organizza i suoi match.”

Passiamo a una domanda un pochino più tecnica: tu sei un mediomassimo, non sei un po’ troppo piccolo fisicamente per la categoria?
“Sicuramente per l’altezza, ma io in questo vedo un vantaggio. Essendo più o meno tutti i miei avversari della stessa statura, superiore alla mia, non sono abituati ad affrontare pugili come me. Io tendo sempre a mettere sotto pressione, a stare addosso all’avversario e non se lo aspettano. Anche il mio prossimo contender sarà parecchio più altro di me e dovrò affrontarlo lavorando molto bene di gambe e imporre il mio ritmo.”
Hai visto combattere Browne?
“No. Io un’intesa col mio Maestro, in cui lui guarda i match degli avversari e li studia, poi mi dice cosa devo fare, mi fido completamente di lui. So che molti pugili cercano tutti i filmati possibili dei prossimi rivali per vedere a cosa vanno incontro, io non lo faccio per non condizionarmi e lascio tutto al Maestro Viale con cui mi intendo alla perfezione.”

Il tuo futuro è dunque nel pugilato…
“Sì, io sono convinto e voglio assolutamente seguire questa strada. Ho un procuratore di La Spezia, Armando Bellotti, che condivide il mio pensiero, che si deve rischiare, mi trova match complicati ma che se vinti rendono e mi fanno conoscere, uno dei motivi per cui adesso andiamo all’estero. Molti non vogliono uscire dai confini nazionali per timore di trovare avversari troppo forti o di verdetti sfavorevoli che appesantiscano il record, ma sono discorsi che non mi interessano. Io penso a fare il peso e ad allenarmi e non ho paura di andare a mettermi in gioco anche lontano dalla confort zone di casa”
Matteo Deiana partirà venerdì per la Spagna per affrontare, come abbiamo detto, Tony Browne ad Alicante sabato sera e continuare la sua strada nella boxe portando con se il sostegno di tutti gli sportivi di Gozzano!

Fotografie ANDREAVENTURA FOTOGRAFO