Torna sulle nostre webcolonne, dopo i trionfi del Giro d’Italia 2019 l’amico Conte Poroli, stavolta con un editoriale direttamente firmato da lui, visto anche il perdurare dell’assenza del suo portavoce ufficiale, Atlante Bevilacqua, non ancora rilasciato dalle autorità francesi. Vittima odierna degli strali del Conte… un’altro Conte, quello neroazzurro…
Se fossi Zhang Jindong, padre del Presidente dell’Inter
e vero boss della squadra, la prima cosa che farei sarebbe cacciare in malo modo Antonio Conte. Non tanto per i risultati ma per quello che ha il coraggio di dichiarare: pochi giorni fa ha detto che lui non ha colpe che lui non può far niente con quel pacchetto di giocatori che si ritrova. Il tecnico leccese dimentica che prende 12 milioni all’anno e che gli hanno acquistato giocatori per circa 200 milioni di euro in base alle sue richieste. Invece tutti quelli che lui non voleva sono stati allontanati. Nonostante questo è fuori dalla Champions, eliminato dalla Coppa Italia e rischia di non far meglio del povero Spalletti a cui la dirigenza non aveva preso nessuno.
Conte si crede un semidio:
quando vince e’ merito suo, quando perde e’ sempre colpa di qualcun altro. La domanda che mi faccio a questo punto è: con che spirito e con che voglia un giocatore entra in campo quando sa che il suo allenatore lo considera parte di un pacchetto di giocatori mediocri?
Questo personaggio ne ha fatte di ogni anche alla Juventus!
Problemi che sono stati nascosti da qualche scudetto vinto: ma come io dico sempre a tutti con quella squadra avrebbe trionfato anche un qualsiasi allenatore di Terza Categoria. Conte e’ uscito dalla Champions contro il Galatasaray, ha buttato un Europa League con finale in casa contro il modesto Benfica, si e’ permesso di dire ad Agnelli non si può mangiare con 10 euro in un ristorante da 100 euro. Peccato che l’anno dopo il povero Allegri col la stessa rosa è arrivato alla finale di Champions.
Un buon allenatore deve essere soprattutto un motivatore!
quando le cose non vanno bene si deve prendere tutte le colpe e difendere i giocatori. L’esempio migliore è Josè Mourinho per me scadente a livello di tattica e di gioco però che ha sempre difeso i suoi giocatori assumendosi tutte le colpe anche quando non erano sue.