Il GP di Shangai, terzo della stagione e numero 1000 della storia della F1, ci dovrà fornire un quadro più chiaro sui rapporti di forza fra le varie scuderie e una idea su quale sarà la tendenza nei prossimi mesi.

I primi due appuntamenti, in Australia e Bahrain, hanno dato risultati molto contrastanti: nel primo la Ferrari ha avuto grossi problemi (non spiegati completamente da Maranello) che ha tenuto le monoposto lontane dalla vetta. Nel secondo le rosse hanno fatto la parte del leone dominando fin dal venerdi ma una serie di imprevisti non ha permesso di raccogliere i punti che ci si aspettava.

Risultato: due doppiette Mercedes e Ferrari chiamata alla riscossa prima che Hamilton e Bottas prendano il volo in classifica. Per far questo serve una macchina competitiva ma soprattutto che gli errori siano ridotti al minimo: nello scorso GP i riflettori si sono puntati sul problema tecnico che ha levato la vittoria a Leclerc, o sull’errore di Vettel che ha voluto resistere oltremodo all’attacco di Hamilton, finendo per girarsi.

In pochi hanno però sottolineato che anche le scelte strategiche hanno avuto la loro parte: quando le monoposto sono entrate nella finestra utile per il secondo cambio gomme, Vettel aveva un comodo vantaggio di oltre 5 secondi sull’inglese, per ritrovarselo attaccato agli scarichi una volta uscito dai box e in condizioni difficili con gomme fredde e l’altro che poteva usare il DRS. Insomma il tedesco ha sbagliato ma la cosa poteva essere gestita meglio per dargli un po di margine su cui lavorare.

Il tracciato cinese ha caratteristiche diverse dai precedenti, qui la trazione è fondamentale, soprattutto farà la differenza l’inserimento dell’anteriore nelle curve, aspetto che condiziona l’usura delle gomme che è stato il tallone d’Achille delle rosse nello scorso campionato. La Ferrari durante l’inverno ha lavorato proprio su questo aspetto ridisegnando tutto il muso e cambiando i flussi aerodinamici, approfittando anche dei nuovi regolamenti che vogliono ali più grosse. E’ il momento di capire se i compiti sono stati fatti nella maniera giusta.

Nei commenti di rito i piloti Mercedes hanno sottolineato la potenza dei propulsori Ferrari che darebbe grande vantaggio in rettilineo: sarà, ma ricordiamo che lo scorso anno qui vinsero le RedBull che non avevano certo la power unit migliore, e anche quindici giorni fa la Ferrari faceva la differenza nel primo settore, quello dei lunghi rettilinei era il terzo e i tempi erano quasi uguali.

Le prove libere della notte non hanno detto molto, c’è stato sostanziale equilibrio. Questa pista è poco usata durante l’anno quindi non è molto gommata e c’è grande differenza di prestazioni fra una sessione e l’altra. Per capire i reali rapporti di forza servirà aspettare domani, con le qualifiche. Ad occhio la Ferrari sembra competitiva, anche se il fatto che Leclerc abbia dovuto rinunciare al long run per un problema tecnico fa suonare un campanello di allarme, soprattutto visti i precedenti.

Non resta che aspettare, di certo ogni scuderia ambisce a mettere il proprio vessillo accanto a quello del Gp numero 1000 della storia della Formula 1, vedremo chi riuscirà nell’intento.

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